Lavorazione del Vetro a Lume

Il principio della lavorazione “a lume” è quello che consente di ammorbidire una canna di vetro sopra una fiamma a fuoco vivo, facendo raggiungere al vetro una temperatura superiore a 700 gradi, tale da renderlo “morbido”, malleabile e trasformabile nelle forme pensate dall’artista. La temperatura viene raggiunta grazie all’utilizzo di una fiamma ricavata dall’’erogazione contemporanea di metano ed ossigeno.

Lavorazione a Lume del Vetro di Murano

Lavorazione a Lume del Vetro di Murano

Utilizzando varie tecniche e canne di vetro di colori diversi, le possibilità di design, decori e colorazioni diventano innumerevoli. Dopo il completamento del processo, la perla si raffredda lentamente e in modo uniforme, evitando così possibili rotture a causa di tensioni all’interno della perla stessa.

La lavorazione del vetro “a lume” ha origini antichissime ed era praticata fin dal 3500 a.C. in Egitto e in Mesopotamia. Da quel tempo, le perle di vetro hanno costituito una parte importante nella storia culturale dell’umanità. Nel mondo antico fungevano, non solo come decorazioni, ma anche come mezzo di scambio o di pagamento oltreché “status symbol”.

Le prime perle di vetro prodotte nel Mediterraneo presero avvio a partire dal 2000 a.C. In particolare sull’isola di Murano/Venezia , dal XIII secolo, fu sviluppata la conoscenza della lavorazione del vetro dall’Oriente. Da quel tempo le perle di vetro furono esportate, come bene di lusso e divennero celebri in tutto il mondo.Ancora oggi, molti dei vetri utilizzati per la produzione di perle provengono da Murano e la tecnica di lavorazione tradizionale è rimasta fondamentalmente la stessa di migliaia di anni orsono.

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